Correre sui sentieri che si arrampicano tra le colline di Fagagna mi è sempre piaciuto.

Corro ogni giorno, con Paolo, mio marito. All’inizio mi ha costretto. Oggi corro perché lo voglio, perché quest’ aria e queste strade mi sono entrate nel sangue. E corro qui perché mi piace farlo con le cicogne che mi volteggiano accanto e con i falchi, lassù più in alto. Lo faccio da tanti anni e ancora mi sento così piccola davanti alla pianura lì sotto, tra quella miriade di campi verdi e marroni, inframezzati dai boschi e dai paesini colorati. Da mamma, mi mancano un po’ i bambini perché anche loro correvano con noi; ma si va avanti.

Io corro. Su questi sentieri ci sono praticamente nato 20 anni fa. All’inizio mio padre mi ha costretto. Avrei preferito starmene sul divano con la play, ma è andata così. Ci ho provato in tutti i modi, mi sono finto malato e pieno di compiti, ma non è servito. Oggi invece corro perché lo voglio io. Corro nei ritagli di tempo, quasi mai con mamma e papa, perché adesso ho una vita mia. I sentieri e le colline sono sempre gli stessi, ma i pensieri, quelli sono cambiati: l’università difficile, la morosa che stressa, il lavoro. Corro e così sciolgo i miei nodi, da solo, perché sono un uomo oramai.”

“Ho dovuto correre. Non volevo proprio da principio, ma mio padre mi ha obbligato. Come se la danza non bastasse e poi, secondo me, ero anche troppo piccola. Adesso, a 21 anni, non riesco a farne a meno. Metto le cuffie, musica a palla e vado. Corro all’ Oasi dei Quadris, poi fino alla Fontana dei 4 Venti e torno alla Pieve, sulla collina. Con il sole mi sembra una magia, ma se piove fa lo stesso. Fino a qualche anno fa correvo con mamma, papà ed Elia, ma adesso ognuno ha la sua strada, i suoi impegni, e vado da sola. Sono una donna indipendente oramai.”

Da giovane padre pensavo che la corsa allenasse muscoli e polmoni. Oggi so che, con il sudore e la fatica, la corsa li allenava alla vita.”

Adesso, i bambini non corrono più con noi, ma si va avanti. Tanto lo so che basta una canzone nelle cuffie o un profumo di terra arata e il nastro si riavvolge all’istante. Arriva il rumore dei piccoli passi scomposti, il loro respiro affannato e per un istante li vedo ancora tutti e due dietro di noi, piccolini, inseguirci con la faccia rossa e sguardo implorante. Allora, a vederli così, mi si stringeva il cuore, ma adesso, a non vederli, lì con noi, mi sento persa. La strada che ho di fronte è meno chiara in quegli istanti. Forse è colpa del sudore che mi fa lacrimare gli occhi…

Però la vita va avanti per tutti… e di corsa… (Vedi link “Friulirun”)

Da noi, a Fagagna, correre sulle colline è passione, quasi come costruire. Vieni a vedere…