In questo periodo mi chiedo spesso che senso può avere ancora il Natale ai nostri giorni.
Poi ripenso ad alcuni anni fa.
Avevo venduto una villa a due ragazzi. I lavori di finitura erano ancora in corso. Stavamo posando i pavimenti ed era stato un vero parto. Avevo assistito a discussioni estenuanti, durate mesi e concluse solo perché di tempo non ce n’era proprio più. Andare oltre avrebbe significato ritardare la consegna della casa e trovarsi per strada (avevano venduto il vecchio appartamento).
Le discussioni erano talmente “accese” che ho più volte pensato che i due non sarebbero durati a lungo. Le persone che si vogliono bene non possono litigare in questo modo per una piastrella o le maniglie delle finestre. Ho sempre pensato all’Amore come tolleranza e condivisione. Rinuncia a qualcosa per la felicità dell’altro. E qui, non c’eravamo proprio.
Alcuni giorni prima del Natale, il ragazzo mi chiese un “grande” favore. Lo incontrai pensando all’ennesima modifica di qualche finitura, ovviamente all’ insaputa della compagna. Con quei due sarei finita ai matti, e magari fallita perché per ogni centesimo era battaglia.
Mi supplicò invece di permettergli di applicare alcuni addobbi natalizi al porticato; desiderava, più di ogni altra cosa, che lei si godesse l’atmosfera del Natale nella futura nuova casa. E, per giunta, voleva addirittura pagarmi il disturbo!
Mai successo prima, ma acconsentii (gratis ovviamente).
Alcuni giorni dopo li trovai abbracciati, felici come bambini, guardare la loro nuova casa illuminata dagli addobbi natalizi. E ci restarono, lì al freddo, per quasi due ore.
Poi arrivarono all’ appuntamento con il piastrellista in preda ad un furioso litigio per il colore del battiscopa. Mah!
L’amore mi ha sempre stupito, per come si esprime e le strade che trova. Con gli anni ho imparato a capirlo, ma lui mi sorprende ancora, soprattutto a Natale.
Buon Natale (dal cantiere)!