Trasferirsi fuori città? Mai!… O Forse…
Sono nata e cresciuta a Udine, con l’autobus sotto casa; andavo a scuola a piedi e al lavoro in bicicletta. Via Mercato Vecchio era ancora un’unica grande vetrina, colorata da noi ragazzi di giorno e animata dai grandi la sera, davanti al tajut. A Natale era sempre una festa; famiglie, ragazzi e bambini si tuffavano a migliaia nel mare di luci e colori. A primavera il gelato si mangiava in Via Leopardi o sotto le magnolie di via Roma, e le ore volavano chiacchierando nei giardini del Torso. Dubbi non ne avevo: lì ero cresciuta io e lì sarebbero cresciuti anche i miei figli. Ma il tempo è passato e le cose sono cambiate. I negozi si sono trasferiti al Citta Fiera e, con loro, dalle vie del centro, i ragazzi, la folla di Natale e i posti di lavoro vicini a casa. Anime in pena a caccia di un Wi-Fi hanno sostituito i militari in libera uscita. Forse per questo, quando Paolo si è finalmente deciso, e mi ha proposto di vivere a Fagagna, non ho detto subito no. Prima di decidere, ho voluto vederlo, questo paese: i borghi millenari, le colline dalle quali vedi il mare, i castelli medievali, i parchi attrezzati. Ho voluto vivere il palio dei borghi e la corsa degli asini e mi sono persa nel Museo contadino di Cjase Cocel. Ho voluto provare il brivido che trasmette il volo librato delle cicogne, nei cieli estivi di Fagagna, e non me lo sono più scordato. E’ stato come respirare di nuovo. E quando ho visto i bambini rincorrersi ancora in piazza, spensierati, e andare a scuola da soli, tranquilli e sicuri, mi sono detta: Trasferirsi fuori città? Perché no? P.S. Se vuoi scoprire qualcosa di più su di noi… clicca qui!